LE PRINCIPALI DESTINAZIONI DI VIAGGIO IN TURKMENISTAN
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| PORTE DELL'INFERNO | Campi Petroliferi | Antica città di Merv | Bazar | Itinerari | Tradizioni |
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TURKMENISTAN – CIVILTA' DELLE OASI - |
CIVILTA' DELLE OASI All’oasi di Adji Kui (Turkmenistan) ha lavorato una missione archeologica condotta dal Prof . Rossi Osmida a cui si deve l'introduzione del termine di Civiltà delle Oasi . Lo scavo della necropoli che ha restituito complessivamente circa 700 tombe data della fine del III- inizi del II millennio a.C. Lo sforzo maggiore è stato riservato allo scavo della città di AK1, capitale dell’oasi durante il III e il II millennio a.C., che si sta rivelando più estesa del previsto e che occuperebbe un’area di oltre 14 ha, cosa che la collocherebbe tra le maggiori città dell’età del Bronzo in Asia Centrale accanto al noto complesso di Gonur da cui Adji Kui si distingue per l’articolata sequenza insediamentale.La complessità e il grande interesse di questo sito archeologico, infatti, risiede nel fatto che è costituito dalla sovrapposizione di almeno cinque diversi insediamenti che partono dal periodo eneolitico (IV mill.a.C.) e che si esauriscono verso la metà del II millennio con l’affermarsi dell’età del Ferro.Verso la metà del III millennio, la città, collocata in posizione felice lungo un tratto vitale della Via delle Oasi (la futura “Via della Seta”) che raccordava la Valle dell’Indo al Mar Rosso e al Mediterraneo, venne protetta da una prima cinta muraria per metterla al sicuro dalla voracità dei nomadi del Nord.Con l’intensificarsi degli scambi commerciali registratisi durante l’antico periodo dinastico (2500-2400 a.C.), Ur importava ingenti quantitativi di lapislazzuli e pietre semi-preziose dall’Afghanistan. Proprio per la sua posizione strategica, la cittadella crebbe allora di importanza, come testimonia la costruzione di una acropoli fortificata, sede politico-amministrativa dell’oasi, che rimase operativa anche in epoca accadica.Verso il 2100 l’acropoli venne distrutta da un incendio che va probabilmente collegato alle turbolenze che agitarono anche questa regione tra la fine di Accad e l’avvento di Ur III. Successivamente l’acropoli venne ricostruita e protetta da una cinta muraria massiccia dotata di torri e rinforzata con potenti contrafforti che la protessero fino alla decadenza, iniziata verosimilmente verso il 1800 a.C. e conclusasi tra il 1500 e il 1300 con il suo abbandono anche se, in epoca selgiuchide, con il rilancio della Via della Seta per il Caspio, venne costruito un caravanserraglio tra le rovine dell’antica città. Attualmente la nostra missione sta esplorando i livelli dell’acropoli compresi tra il 2500 e il 1800 a.C. e sta mettendo in luce l’area a N e a NE dell’insediamento. All’interno dell’acropoli è stato individuato un archivio amministrativo che ha restituito numerosi reperti tipici della cosiddetta “contabilità concreta” (pedoni, cretule, bulle) diffusa tra i “popoli senza voce”, ossia tra le culture che non conoscevano ancora la scrittura.Sempre nell’acropoli sono stati inoltre localizzati dei magazzini di cereali e leguminose (orzo, frumento selvatico, fave, piselli, ecc.) e alcuni depositi di semi di cetriolo e melone, forse destinati ad uso agricolo. Verso l’angolo SE dell’acropoli è stato infine messo in luce un complesso sopraelevato con una piattaforma in mattoni cotti. Il rinvenimento all’interno di questo complesso di numerosi resti di coppe e di calici di piccole dimensioni, lascerebbe supporre un suo utilizzo per il culto.All’esterno dell’acropoli, a N e NE, è stato individuato un vasto borgo artigiano con fornaci per la fusione del bronzo e monumentali forni per la ceramica, centri per la lavorazione dei tessuti e di bevande fermentate, grandi magazzini per lo stivaggio delle merci in orci e giare e numerose botteghe.A Sud dell’acropoli è stata infine messa in luce una fattoria organizzata per l’allevamento di pecore e di capre. .
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| Konye Urgench - Un tempo capitale della Corasmia, ebbe il suo apice tra il XII e XIII sec, sotto la dinastia turca selgiuchide, prima di essere conquistata e devastata dai mongoli di Gengis Khan. Risorta ebbe il colpo finale da Tamerlano nel 1388. La visita ai siti storici comprende : Mausoleum di Turebek-Khanym, Sultan Tekesh, Sultan Il Arslan, Najmad-din-Kubra, Sultan Ali, minareto di Kutlug e Kyrk Molla. | |
| Darvaza – Cittadina oasi nel cuore del deserto del Karakum, il più arido dell’Asia Centrale.. La sosta notturna è programmata per consentire la visione dei crateri da dove sgorga gas naturale, uno dei quali lasciato acceso divampa a km di distanza | |
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Riserva del Karaplankyr - Grandi Canyons Con un’escursione giornaliera ttraverso la steppa coperta di sale della parte centrale del deserto si raggiunge l’area del Karaplankyr con gli spettacolari canyon in una perfetto paesaggio marziano |
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| Ashagabat – Città sviluppata dai russi alla fine del XIX secolo, ha subito cambiamenti radicali a partire dall’indipendenza del 1991. Appare oggi impressionante nella sua architettura monolitica a tratti surreale. Visita ai principali monumenti della città, al Museo nazionale, museo dei tappeti, quartiere di Bergenzi,Passeggiata della salute, Bazar di Tulkuchka | |
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Nissa – Alla periferia di Ashgabat era l’antica capitale del regno dei Parti; prosperò per 1000 anni prima di essere distrutta dai mongoli nel 1220. Restano rovine delle fortificazioni antiche, di un tempo zoroastriano e della città alto medievale |
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Nohur –Isolata oasi montana, a ridosso della catena del Kopet Dag ; i suoi abitanti appartengono a una etnia diversa dai turkmeni, rivendicando l’ascendenza da Alessandro Magno. Il luogo è pervaso da spiritualità. Nella stessa area sono presenti alcuni laghi sotterranei. Quello di Kow Ata si trova a 65 m sotto la superficie |
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Turkmenbashi. Circondata da aspri versanti la cittadina è affacciata sul Mar Caspio. Di fondazione russa e principale porto del paese è collegata via nave con Baku in Azerbajan Awaza è una piccola località sulla costa nord di villeggiatura balneare. |
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Montagne Colorate ( Boya Dag) - E’ così definita un area montuosa estremamente tormentata, a ridosso del Grande Balkan nell’area occidentale del paese, con formazioni rocciose variopinte modellate dall’erosione |
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Kara Bogaz Gol –A nord di Turkmenbashi si apre uno dei luoghi più inospitali del mondo: attraverso un canale poco profondo le acque del Caspio si riversano in un’ampia depressione rocciosa , dove la fortissima evaporazione provoca la deposizione del nocivo solfato di sodio lungo le rive , che rendono impossibile qualsiasi forma di vita |
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Mary – Sviluppatasi a ridosso del sito archeologico di Merv è la terza città del Turkmenistan. Di stile architettonico sovietico offre una certa animazione ed ospita il museo archeologico |
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| Merv – Conosciuta anche come Margush è la Margiana dell’epoca di Alessandro Magno; diventata grande capitale, seconda solo a Bagdad, all’epoca dei turchi selgiuchidi, fu anch’essa distrutta dai mongoli nel 1221. Nel sito sono presenti le rovine stratificate di 5 antiche città succedutesi, su un’area di circa 100 Kmq. | |
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Gonur Tepe - A 60 Km da Merv, a Gonur Tepe sorgono, da poco riportate alla luce, le rovine di quella che si crede il centro della più antica civiltà Margiana |
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| Adji Kui - A 30 Km da Gonur Tepe - vedi accanto | |
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Riserva dell'Amu Darja - Riserva fluviale lacustre rappresenta un oasi naturalistica incontaminata per la fauna migratoria e molte specie endemiche. |
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Riserva Naturale di Repetek - Riserva naturale in ambiente desertico caratterizzata da dune mobili boschetti di saxaul ( alberi privi di foglie) con molte specie endemiche di serpenti e mammiferi adattatisi alle aride condizioni di vita |
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| Riserva Naturale di Kugitang – Di grande interesse geologico e naturalistico si trova all’estremità orientale del paese. Una delle caratteristiche morfologiche più particolari è il cosiddetto Altopiano dei dinosauri, una laguna prosciugatasi che ha conservato le impronte di grandi sauri. Suggestive anche le grotte di Karlyuk di cui una sola attualmente accessibile . |
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